Dal momento della nascita della Biblioteca Comunale, dopo le soppressioni degli ordini religiosi attuate con l’arrivo in città delle truppe francesi, la Classense conserva diversi fondi archivistici importanti per lo studio della storia politica, culturale ed economica di Ravenna. Nel 1913 l’Archivio storico del Comune vide formalmente la nascita grazie all’opera di uomini come Luigi Rava, Corrado Ricci e Silvio Bernicoli. Il nucleo più importante dell’Archivio è rappresentato dal carteggio amministrativo del Comune che va dal 1240 al 1973. Ad esso si affiancano per antichità ed importanza la raccolta delle pergamene (X-XVIII secolo) e il fondo delle carte topografiche.
Queste ultime, oltre ad illustrare il territorio ravennate, concernono anche altre comunità non solo romagnole. Ad esso appartiene la più antica rappresentazione di Ravenna, databile nella seconda metà del XV secolo. Nel corso degli anni sono entrati a far parte dell’Archivio i fondi archivistici di alcune importanti famiglie ravennati come i Gamba, i Testi Rasponi e i Lovatelli.
Ulteriori accrescimenti da citare sono quelli del Fondo Teatri che, alla parte ottocentesca, ha visto aggiungersi una recente acquisizione che giunge fino al 1993. Lo stesso si può dire per il Fondo dello Stato Civile che affianca ai registri del periodo napoleonico quelli redatti dopo l’unità d’Italia con la creazione degli uffici anagrafici.
