Ho divorato questo romanzo, che forse meritava una lettura più lenta, perché è ben scritto, è insieme descrittivo, narrativo, espressivo, riflessivo…
Un romanzo forte, tragico, dolente, che affonda nella paura e nella disperazione, ma che mantiene il filo della umanità, della speranza, dell’amore.
Si “vede” il paesaggio del Messico, con i suoi colori e i suoi profumi. Si “cammina” nel deserto, bellissimo e infernale, Si “incontra” la malvagità e la bontà delle persone…
Si “convive” nel cuore, nei pensieri, nell’animo di Lydia e Luca. E’ il dramma della migrazione forzata, che si consuma nella fatica, nel dolore, ma che non spegne la forza, la tenacia, la speranza degli uomini in fuga.
Laura Montanari